45 anni fa uno dei più efferati attentati avvenuti durante il periodo della strategia della tensione: la strage della Stazione di Bologna

45 anni fa uno dei più efferati attentati, avvenuti durante il periodo della strategia della tensione, colpì l'Italia: la strage della stazione di Bologna in cui perirono 85 persone e ne rimasero ferite 200. La strage di Bologna, assieme a quella di “Piazza Fontana”, “Piazza della Loggia” e del “treno Italicus”, si colloca all'interno di un disegno eversivo delle istituzioni democratiche deviate e di alcuni settori della borghesia volto a distruggere le conquiste sociali ottenute dopo dure lotte dal movimento operaio. I personaggi coinvolti di cui oggi la giustizia, dopo anni di depistaggi e insabbiamenti, ci ha permesso di conosce i nomi (oltre agli esecutori materiali ex terroristi dei NAR) sono numerosi: faccendieri, imprenditori, poliziotti, agenti segreti e militari; tra questi spiccano i nomi di Licio Gelli e Umberto Ortolani ambedue appartenenti alla loggia massonica P2, individuati nel 2020 come i finanziatori della strage. La loggia massonica P2 fu dunque corresponsabi...

30 anni fa: una morte come un pugno



Il gruppo dirigente democristiano nello scacchiere politico locale, come su quello nazionale, si pone come un’associazione di tipo mafioso, non solo e non tanto per la convergenza di mafia e di clientele parassitarie che è riuscito a suscitare e ad aggregare attorno a sé, quanto per il modo stesso, banditesco e truffaldino, di concepire ed esercitare il potere
(Peppino Impastato)

Nella notte tra l'8 e il 9 Maggio del 1978 Peppino Impastato viene ucciso: era impegnato nella campagna elettorale, iscritto tra le liste di Democrazia Proletaria. La sua morte svegliò molte coscienze: l'anno dopo, nello stesso giorno della sua morte, ci fu la prima manifestazione popolare anti-mafia, organizzata dal Centro siciliano di documentazione, oggi Centro Impastato. La sua morte è diretta conseguenza della sua attività nella Radio Aut, radio libera fondata dallo stesso Impastato nel 1976: nelle trasmissioni di questa radio, primo attraverso i mezzi di informazione locali, inizia a denunciare le attività mafiose che avvengono tra Cinisi, il suo paese, e Terrasini. In particolare denuncia le attività di Gaetano Badalamenti, il boss mafioso che aveva il controllo del traffico di droga. Le prime notizie parlano di un terrorista morto mentre preparava un attentato suicida, ma grazie all'azione di Giovanni, il fratello, e della madre Felicia Bartolotta, viene fatta giustizia di una vittima di mafia: la documentazione raccolta consente di aprire le indagini e porterà alle condanne di Vito Palazzolo il 5 Marzo 2001 a 30 anni di reclusione e di Gaetano Badalamenti l'11 Aprile 2002 all'ergastolo.
Oggi 9 Maggio 2008, in occasione dei 30 anni dall'attentato, il Centro Impastato organizza una nuova manifestazione anti-mafia sempre tra le strade di Cinisi, per ricordare Peppino Impastato, per svegliare le coscienze e ricordare loro che la mafia è ancora viva e deve essere combattuta, come l'unico ostacolo ad un vero sviluppo del sud e dell'Italia tutta.

P.S.: grazie a Pietro per la segnalazione.

Per approfondire:
La voce di Peppino Impastato a Radio Aut

Stipaturi Network:
9 Maggio 1978: senza titolo
I cento passi (scena finale)

(la foto a corredo dell'articolo è tratta dalla pagina Poesie di Peppino Impastato)