Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Il crollo di uno dei palazzi della ex Miniera di Salgemma di Lungro è il simbolo del disfacimento della nostra comunità.

 

La foto in questione di per sé ci sembrava molto eloquente, ma dal tono di alcune osservazioni ricevute ci siamo convinti che necessita di una piccola didascalia di accompagnamento: nella parte inferiore è presente un palazzo della Salina integro ma violato incredibilmente da attività ludiche prive di scopo, nella parte superiore lo stesso palazzo recentemente crollato mentre al centro ci glorifichiamo per un festival che - come numerosissime altre manifestazione di ogni ordine e grado della nostra ridente comunità - si riempie la bocca di sale, miniera, minatori, stipaturi e di tutti gli altri sostantivi lontanamente imparentati con quel mondo.

Detto in altri termini: il crollo di uno dei palazzi che costituivano il complesso industriale della Miniera di Salgemma di Lungro ai nostri occhi è il simbolo del disfacimento della nostra comunità.
Incuria, superficialità, grossolane operazioni di restauro e una sfacciata brandizzazione a fini turistici ottengono come unico risultato quello di svilire ulteriormente la gloriosa storia del movimento operaio lungrese.

Così, mentre noi ci beiamo del ricordo di quello che fummo vaneggiando, magari, di un futuro radioso ancorato a quel passato la realtà ci spinge a fare i conti con la triste quotidianità, sbriciolando letteralmente - è il caso di dire - ogni possibile futura iniziativa se non si porranno le basi necessarie per ricostruire il tessuto sociale e politico del Paese.