2 agosto 1980, Bologna - P2 stragista, mano fascista.

 

Il 2 agosto del 1980 presso la stazione di Bologna si compiva uno tra i più efferati attentati terroristici di matrice fascista della storia d'Italia: 85 persone morirono dilaniate dall'esplosione, oltre 200 furono i feriti.

Negli anni che seguirono numerosi furono i tentativi di nascondere la verità attraverso depistaggi e creazioni di falsi dossier che avevano lo scopo di nascondere i rapporti oscuri tra le istituzioni della repubblica italiana, l'estrema destra e la loggia massonica P2, tra i cui iscritti, dagli elenchi rinvenuti in una villa appartenente a Licio Gelli, figurava un importante politico e nostro concittadino - a nostro giudizio - immeritatamente venerato (ma su questo argomento promettiamo di ritornarci, iannuzzianamente parlando).

La strage di Bologna si colloca dunque, assieme alle altre stragi compiute dai neofascisti in quegli anni (Piazza della Loggia, Piazza Fontana, il treno Italicus), nell'alveo della cosiddetta strategia della tensione ideata, finanziata e portata avanti da settori deviati degli apparati statali, dalla P2 e da importanti pezzi della borghesia imprenditoriale del nostro paese che aveva come fine ultimo non solo quello di sovvertire l'ordine costituzionale ma di dilaniare il tessuto sociale più profondo dello stato al fine di ostacolare e bloccare le lotte operaie di quegli anni che avevano garantito tanti avanzamenti dal punto di vista dei diritti sociali e dei lavoratori.

Oggi, 43 anni dopo, nell'attesa che venga messa la parola fine su una storia ancora fitta di misteri e torbidi segreti assistiamo furenti al balletto di dichiarazioni superficiali, omissive, inaccettabili e tendenziose che cercano di sminuire il coinvolgimento della destra neofascista prossima a quell'msi la cui matrice è ben riscontrabile dall'attuale destra che governa il paese.

È cronaca di oggi, infatti, la presentazione di una mozione a prima firma del deputato di FdI Mollicone che ipocritamente richiedeva la desecretazione degli atti per agevolare eventuali sviluppi nelle indagini, omettendo nel contempo ogni riferimento ascrivibile alla destra eversiva neofascista.

Ve lo diciamo chiaramente, a noi questa destra, i suoi accoliti, i suoi lacchè e tutti coloro che ad essi si accompagnano, ci fanno politicamente schifo! State lontani dalla nostra Lungro! Non perderemo occasioni per contrastarvi, non faremo un passo indietro.