Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Firmo, presentazione del libro: "Peppino Impastato - La memoria Difficile" a cura di Pino Manzella

 
 
 

 

 

 

 

Ieri sera si è svolta, nonostante lo scarso preavviso, la presentazione del libro "Peppino Impastato - La memoria difficile"; ne è seguito un intenso e interessante dibattito che ha coinvolto tutti i presenti, la cui cifra finale è stata quella di aver messo in luce la vera essenza della figura del compagno Peppino Impastato che da sempre viene messa da parte, ovvero la forte connotazione politica e ideologica della sua lotta.

Qui di seguito il nostro intervento introduttivo:

Buonasera a tutti e benvenuti,
anzitutto scusateci per il poco preavviso e la veloce organizzazione di questo evento ma una serie di circostanze hanno improvvisamente portato la presentazione del libro "Peppino Impastato - La memoria Difficile" nelle nostre zone e non potevamo lasciarci sfuggire l'occasione di discutere di un argomento così importante per la nostra terra: Peppino Impastato e la sua lotta contro le mafie.

Ci teniamo a ringraziare il Sindaco di Firmo, Giuseppe Bosco, per la disponibilità e la solerzia con cui ci ha concesso questi spazi a differenza dell'amministrazione di Lungro che ormai fa della burocrazia il suo scudo e per questioni - appunto - "burocratiche" non ha voluto concederci spazi nel nostro paese; probabilmente avremmo dovuto invitare esponenti politici dell'estrema destra o ex iscritti all'MSI così come accaduto in una conferenza di qualche mese fa e allora, chissà, magari avremmo avuto subito gli spazi necessari.
Come sapete il Collettivo Stipaturi è un'organizzazione politica che opera principalmente nel comune di Lungro, questo non significa certo che Firmo venga considerato da noi come una seconda scelta, anzi, siamo ben felici di aver organizzato questa presentazione a Firmo, in questa bellissima location, in compagnia di questo graditissimo pubblico e dei nostri ospiti: Marcella Stagno, Carlo Bommarito, Pino Manzella (amici di Peppino) e Caterina Blunda (dell’associazione Asadin).

Parlare di Peppino Impastato non è semplice, egli è stato un rivoluzionario e un militante comunista, una persona, quindi, cosciente del fatto che nessuna mafia può essere sconfitta senza lottare anche contro il sistema economico capitalista e le disuguaglianze sociali che da esso scaturiscono.
È proprio nei luoghi in cui il tessuto sociale ed economico va sgretolandosi, a causa della presenza di uno stato piegato agli interessi privatistici spesso collusi con le organizzazioni mafiose e in cui emarginazione e sfruttamento di grandi fette di popolazione sono all'ordine del giorno, che il cancro della mafia va infiltrandosi.
Peppino lo aveva capito ed è per questo che oggi viene rappresentato dai media main stream come un personaggio edulcorato e privato della sua connotazione politica e ideologica affinché risulti innocuo per le istituzioni e la borghesia che, oggi come allora, continuano a sfruttare le fasce più deboli della popolazione.

Il Libro che andiamo a presentare oggi "Peppino Impastato - La memoria Difficile" a cura di Pino Manzella, edito da Guerini e Associati, è una interessantissima raccolta di testimonianze, ricordi, aneddoti sulla vita di Impastato fornite da chi lo ha vissuto, da chi ha lottato con lui, da chi gli è stato vicino fino alla fine.
Non vogliamo anticipare nulla ma una questione secondo noi emerge da queste testimonianze: l'attività politica di Peppino Impastato, a differenza dell'icona creata dai media, anche attraverso film come "I cento passi", non fu un'esperienza da singolo, da leader, una lotta solitaria in cui una organizzazione obbediva agli ordini di un singolo ma fu una vera e propria <<esperienza collettiva che ha dimostrato che lo stare insieme produce sul piano culturale e politico>>.
Un' esperienza collettiva che ha forgiato generazioni di compagni e compagne, di cittadini e cittadine i quali hanno compreso che la lotta alla mafia passa per la lotta al sistema e deve essere ripulita <<dal protagonismo autoreferenziale di certi pavoni dell'antimafia>>.

Tocca a noi tutti, oggi, continuare a far vivere il coraggio e le idee di un uomo che aveva posto di traverso agli interessi mafiosi e della democrazia borghese, spesso con essi collusa, i propri ideali e la propria visione di una società diversa, basata sull'uguaglianza e la giustizia sociale, impegnandoci altresì a costruire tutti insieme una società in cui vi siano le basi per respingere con forza e non far attecchire in alcun modo le organizzazione mafiose e il loro modo di “amministrare” la nostra terra.