5 operai morti a Casteldaccia - Ancora morti sul lavoro, adesso basta!

    È di poche ora fa la notizia dell'ennesima tragedia sul lavoro che, dopo la strage di operai della diga sul lago di Suviana del mese scorso e quella di Brandizzo di settembre 2023 , colpisce - oggi - Casteldaccia (PA) dove cinque lavoratori sono morti dopo essere rimasti intrappolati nei cunicoli dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti (Amap). Gli operai lavoravano per una ditta appaltatrice esterna. Comincerà ora il solito balletto delle autorità, dei media e dei rappresentanti delle aziende che definiranno l'accaduto una fatalità, anzi, un incidente! Riteniamo sia profondamente sbagliato dire che si è trattato dell'ennesimo incidente poiché con questo termine si è soliti indicare un qualcosa che succede quando i soggetti coinvolti non hanno valutato tutte le possibili situazioni che si sarebbero potute verificare o, peggio, che pur sapendo a cosa potevano andare incontro hanno comunque agito in modo imprudente. È un'espr

Mai più morti sul lavoro! Ciao Marco

Immaginate una mattina di giugno, la prima mattina in cui sembra che il sole voglia tornare a splendere dopo settimane di pioggia inusuale per il periodo alle nostre latitudini. Immaginate un uomo che si sveglia, si avvicina alla finestra, sta per albeggiare e i colori del cielo lasciano presagire che sarà una bella giornata. Un caffè bevuto velocemente, in piedi, appoggiato alla cucina, un bacio tra i capelli alla moglie che ancora assonnata programma la giornata, una sbirciatina alla camera dei bambini che dormono beati ed è già ora di uscire.

Arriva a lavoro, un saluto ai colleghi e si comincia. È una giornata come tante, il lavoro da fare non è poco ma questo non lo spaventa. Ha addosso la forza dei 42 anni e tanti sogni da realizzare per cui vale la pena stancarsi.

Poi, all'improvviso, la tragedia.

Sui social i messaggi di dispiacere e cordoglio sono molteplici: una madre che non riesce neanche a quantificare il grande dolore che un genitore può provare quando accadono simili disgrazie a un figlio; l'incredulità da parte di chi lo conosceva bene; l'amico che pubblica una foto, che se avesse saputo che è l'ultima che li ritrae insieme, forse l'avrebbe stretto un po' più forte in quell'abbraccio per non lasciarlo andare.

Una tragedia che poteva essere evitata e di cui adesso non parleremmo se i diritti dei lavoratori e la sicurezza sul posto di lavoro non fossero considerati opzionali, in nome del profitto e dell'arricchimento del padrone. L'errore è pensare che questo dramma sia successo all'improvviso considerando che solo in questo anno, secondo i dati sulle morti sul lavoro del primo trimestre del 2023 diffusi dall'INAIL, sono state 196 le vittime, sette in più rispetto alle 189 registrate nel primo trimestre 2022, 11 in più rispetto al 2021, 30 in più rispetto al 2020.

Se la discussione politica non fosse incentrata sulle esigenze degli imprenditori e se non passasse il messaggio che le lotte per i diritti dei lavoratori rappresentino un argomento superato, probabilmente tante famiglie, di cui due solo oggi in Calabria, vedrebbero ritornare a casa i propri cari sani e salvi.

Ricordiamocelo quando la tristezza di questo giorno di giugno che non è riuscito a sfuggire alla pioggia, nonostante le premesse, farà spazio alla tentazione di applaudire come foche ammaestrate ai discorsi di scimmie urlatrici che fomentano la guerra tra poveri e il cui obiettivo è dividere per poter curare indisturbati i propri interessi e quelli dei loro amici.

Combattiamo uniti affinché non accadano mai più simili tragedie.

Alla moglie, ai figli, ai genitori e ai fratelli di Marco giungano il nostro abbraccio e la nostra vicinanza.