5 operai morti a Casteldaccia - Ancora morti sul lavoro, adesso basta!

    È di poche ora fa la notizia dell'ennesima tragedia sul lavoro che, dopo la strage di operai della diga sul lago di Suviana del mese scorso e quella di Brandizzo di settembre 2023 , colpisce - oggi - Casteldaccia (PA) dove cinque lavoratori sono morti dopo essere rimasti intrappolati nei cunicoli dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti (Amap). Gli operai lavoravano per una ditta appaltatrice esterna. Comincerà ora il solito balletto delle autorità, dei media e dei rappresentanti delle aziende che definiranno l'accaduto una fatalità, anzi, un incidente! Riteniamo sia profondamente sbagliato dire che si è trattato dell'ennesimo incidente poiché con questo termine si è soliti indicare un qualcosa che succede quando i soggetti coinvolti non hanno valutato tutte le possibili situazioni che si sarebbero potute verificare o, peggio, che pur sapendo a cosa potevano andare incontro hanno comunque agito in modo imprudente. È un'espr

7 Novembre, Rivoluzione d'Ottobre - Oggi come Ieri: PANE PACE LAVORO

🚩Oggi è il 7 novembre, oggi ricorre l'anniversario dello scoppio della rivoluzione d'ottobre.
Le masse lavoratrici, ridotte allo stremo da guerra, fame e repressione, decisero di iniziare un lotta fondamentale per l'umanità intera: la lotta per l'uguaglianza tra i popoli, la pace e i diritti sociali.

☝Oggi come allora i popoli della terra chiedono #pane, #pace e #lavoro.
Mai come in quest'ultimo anno si è stretto così forte il cappio intorno al collo delle classi sociali meno abbienti attraverso l'aumento spropositato dei prezzi, delle diseguaglianze sociali, della precarietà lavorativa.
Mai come oggi la nostra generazione ha assistito a tanta prepotenza da parte dei governi allineati agli interessi delle grandi multinazionali.

😡Il governo #Meloni, com'è ormai chiaro, non fa altro che proseguire le politiche guerrafondaie e neoliberiste dei governi che l'hanno preceduta chiedendoci di pagare con l'austerità i costi di crisi che non abbiamo né creato né voluto, spingendo sempre di più l'Italia verso uno stato di "economia di guerra" che non farà certo gli interessi delle classi popolari e aumentando le tensioni sociali con strette securitarie nel tentativo di spezzare il fronte sociale di opposizione che va rafforzandosi.

⚠È imperativo mantenere unito il fronte unico di #lavoratori, #studenti, #disoccupati e proprio per questo la manifestazione del 5 Novembre a Napoli è stata il preludio per quella ancor più grande che si terrà il prossimo 3 dicembre a Roma, dopo lo sciopero generale del 2 dicembre indetto da tutti i sindacati di base e conflittuali.

CONTRO LA GUERRA E IL CAROVITA:
GIÙ LE ARMI, SU I SALARI.