Lungro, crisi idrica. L'acqua è un bene comune, occupiamocene.

  Nonostante le problematiche riguardanti l'approvvigionamento idrico siano diventate nel tempo parte integrante della quotidianità dei cittadini lungresi, oggi la situazione ha preso l'aspetto di una vera e propria emergenza : l'erogazione dell'acqua viaggia a singhiozzi venendo sospesa sempre più spesso a orari variabili (alle 13, alle 14, alle 10 del mattino, nel tardo pomeriggio, in quest'ultimo periodo abbiamo potuto sperimentare gli orari più disparati). Proprio in virtù di queste difficoltà, un'ordinanza sindacale del 18 settembre invitava (giustamente) la cittadinanza a porre in atto tutte le azioni necessarie a garantire il risparmio idrico per rimediare alla carenza d’acqua delle sorgenti che alimentano l'acquedotto lungrese. Da quest'estate ad oggi, nonostante le piogge delle ultime settimane, sembra che la situazione non sia cambiata. Visto che questo disservizio continua a incidere in modo significativo sulla vita quotidiana di noi cittadini...

Iniziano i piagnistei dei padroni contro il Reddito di Cittadinanza - Chiariamo alcuni punti.

 
🔺 Visto che è cominciata ufficialmente la stagione dei piagnistei padronali contro il REDDITO DI CITTADINANZA, con denunce e articoli tutti uguali su tutti gli organi di stampa, rinfreschiamo la memoria su cosa sia ciò contro cui piagnucolano: in termini di generosità, il beneficio medio FAMILIARE si attesta oggi, su base mensile, a poco meno di 580 euro al mese, da spendere tra l’altro integralmente nel corso del mese di percezione - pena la decurtazione del “disavanzo” dall’importo corrisposto nel mese successivo - senza la possibilità di un, per quanto minimo, risparmio. Più nota, eppure meno enfatizzata, è la condizione di non occupabilità di circa due terzi dei percettori dell’RdC, che significa che due terzi di chi prende il reddito non risultano presenti negli archivi Inps degli estratti conto contributivi negli anni 2018 e 2019, e sono quindi stati distanti dal mercato del lavoro a prescindere dal RdC.

Il restante terzo, che invece risulta presente, rivela in media un reddito pari al 12% delle retribuzioni annue medie dei lavoratori del settore privato in Italia, e solo il 20% ha lavorato per più di 3 mesi nel corso del periodo precedente all’introduzione del sussidio, dipingendo quindi un quadro di considerevole esclusione sociale per gli individui coinvolti dalle misure. I divoratori di carne umana hanno ben poco di cui lamentarsi di persone che già prima non riuscivano a trovare lavoro o venivano schiavizzate oltre ogni immaginazione.

👉Oltretutto, non solo con la riforma del 2021 il RdC ha reso più stringenti i requisiti per mantenere il sussidio (la decadenza dal beneficio si verifica con il rifiuto di due offerte di lavoro congrue e non più tre, e le offerte si considerano congrue entro ottanta chilometri di distanza dalla residenza anche per un part-time). Le note criticità relative ai criteri di accesso all’RdC e alle disparità di trattamento nella determinazione del beneficio - l’esclusione dall’ambito di applicazione della misura degli stranieri extra-UE di non lungo soggiorno in condizione di disagio economico, la penalizzazione delle famiglie con minorenni e delle famiglie numerose e il peso del patrimonio mobiliare ai fini del calcolo dell’importo dell’RdC - non sono state oggetto di revisione nella manovra.

🤓Il Reddito di Cittadinanza non è l’ideale, è vero. Oggi è solo un’elemosina per scongiurare rivolte sociali concessa da uno Stato gestito da capitalisti che, soltanto nell’anno dei lockdown, hanno ricevuto 115 miliardi di euro di sussidi e che, in fondo, beneficiano anche dai soldi spesi di chi riceve il reddito. Dobbiamo lottare per ottenere la PIENA OCCUPAZIONE dei lavoratori grazie ad un sistema di investimenti pubblici controllati politicamente dagli strati popolari, che tolga dalle grinfie dei parassiti succhiatori di profitto privati la disponibilità di forza lavoro, e renda questa ben pagata e al servizio del bene comune.

Grazie a Domenico Cortese per l'ottimo testo.