Basta precari della sanità! Il diritto alla salute è di tutti!


 

Ieri mattina si è svolta un'importante manifestazione nel piazzale antistante la cittadella regionale a Catanzaro. Numerosi lavoratori precari della sanità (medici, oss, infermieri) sono scesi in strada per chiedere che venga fatta chiarezza sul loro futuro; i loro contratti termineranno a fine dicembre ma nulla si sa sui loro possibili rinnovi.
 
Sono trascorsi ormai undici lunghi anni da quando la sanità calabrese fu commissariata per la prima volta. Da quel momento il piano di rientro - imposto alla regione per cercare di porre rimedio all'abnorme debito pubblico accumulato negli anni - ha reso praticamente impossibile persino l'erogazione di servizi minimi necessari e dignitosi.
 
In tutto questo baillame né il governo nazionale, né i governi regionali si stanno sforzando a trovare una soluzione a questo problema reso ancora più grave dai ripetuti tagli alla sanità (già notevolmente sottofinanziata). Anche gli eventuali finanziamenti collegati al PNRR, nonostante i clamorosi annunci del martellante battage pubblicitario in cui i "bimbi di Draghi" si prodigano sui media nazionali, risultano molto limitati per quel che concerne il comparto sanitario.
 
Il risultato di questi anni di malagestione è sotto gli occhi di tutti: 4000 (quattromila) gli addetti ai lavori mancanti nel comparto sanitario, di questi quasi la metà sono ad oggi coperti da lavoratori precari assunti con pessimi contratti a tempo determinato, anzi determinatissimo (co.co.co., contratti covid, etc.); per molti di questi il contratto scadrà il 31 dicembre e nulla si sa riguardo il rinnovo (come abbiamo già avuto modo di dire). Questa situazione di incertezza getta nella disperazione le centinaia di famiglie dei lavoratori che sono scesi in piazza perché venga riconosciuto il diritto a un lavoro dignitoso, ma oltre a questo ci sarebbero ripercussioni anche sulla delicata situazione in cui versa la sanità regionale già a rischio collasso.
 
La prima risposta da parte dei dirigenti regionali e del nuovo presidente #Occhiuto alle sacrosante proteste dei lavoratori è stata un laconico e disarmante "mandateci una PEC" (sigh!); tuttavia i lavoratori sostenuti dai sindacati di base dell'USB - grazie anche alla forza e alla compattezza dimostrata durante la manifestazione - sono riusciti ad ottenere un incontro con la presidenza della regione per il, seppur tardo, 16 dicembre (Deo gratias!).
 
👉 È inaccettabile che ad oggi (con un sistema sanitario già provato da decenni di smantellamento a favore del privato, messo definitivamente in crisi dalla pandemia di covid-19, con migliaia di lavoratori mancanti in organico e con migliaia di operatori del settore che vivono nella precarietà) non si sia ancora compreso come l'unica possibilità per la nostra regione di riportare il livello di assistenza sanitaria entro dei limiti accettabili sia quello di assumere a tempo indeterminato i #lavoratori, rafforzare l'assistenza territoriale, riaprire i presidi locali (chiusi per favorire i privati), in modo che si torni a una sanità pubblica per tutti.
 
SALUTE, LAVORO, DIGNITÀ!!!
Il diritto alla salute è di tutti, #insorgiamo!