Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Ci ha lasciati, oggi, Gino Strada

Ci ha lasciati, oggi, Gino Strada, un uomo che aveva fatto della cura degli ultimi la sua filosofia di vita. Era tra i pochi che con il suo impegno cercava di tenere insieme i fili della nostra dilaniata società, che combatteva, spesso in direzione ostinata e contraria, le disuguaglianze e la privatizzazione della sanità.

I suoi ospedali, aperti nelle zone di conflitto, hanno curato più di 10 milioni di civili feriti. Non ha mai fatto venire meno la sua posizione riguardo la gueera, affermando: "Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra."

In un momento di così grave crisi, non solo sociale ma anche sanitaria lo ricordiamo utilizzando le sue stesse parole che con ancor più forza devono rimbombare nelle orecchie di noi calabresi: 

"11 milioni di persone non si curano più come dovrebbero perchè non riescono a farcela economicamente e il sistema sanitario è lì che si preoccupa del bilancio... è successo che si sono spalancate le porte al profitto e a me fa veramente schifo trarre profitto dal fatto che qualcuno soffra perchè credo che la medicina debba essere pubblica, si alta qualità e gratuita per tutti. se facessi il ministro della sanità farei una cosa molto semplice: primo, non firmerei più nessuna convenzione pubblico/privato, secondo le convenzioni a scadenza non le rinnoverei, terzo le convenzioni in essere andrebbero viste una per una e quelle che non portano vantaggi alla popolazione andrebbero chiuse anche se hanno ancora 5 anni davanti. La medicina privata è come l'istruzione privata: è una brutta cosa."