Gestione acqua: atto terzo ... ci sarà mai un epilogo?

A Lungro il tempo sembra essersi fermato “alle soglie del nuovo millennio”, i minuti si confondono in giorni e i giorni in anni ma tutto sembra restare fermo ed invariabile senza che si possano osservare apprezzabili cambiamenti.
 
L'odierna classe politica si è adeguata a questo sentimento di indolenza, rimanendo incagliata su se stessa e sulle sue contraddizioni; questo ha contribuito a generare un'imperturbabile immutabilità di azione, che ha spinto ad adottare le medesime soluzioni ai differenti problemi che la sorte gli prospettava innanzi, anche se queste si erano dimostrate nel tempo assolutamente inefficaci; pure la risaputa vicenda locale dei "contatori" fa parte di questo catalogo.
 
Analogamente a oggi già nel 2000, l'allora amministrazione Iannuzzi, al fine di garantire la definiva soluzione del decennale problema della mancanza d'acqua che, all'epoca come ora, attanagliava la nostra comunità, individuò un procedimento del tutto simile a quello indicato dall'attuale amministrazione Santoianni: la sostituzione di tutti i contatori dell'acqua del paese.
Ma il sindaco Iannuzzi fece di più. Per conferire un tono di scientificità alla sua scelta, commissionò uno studio geologico e idrogeologico che avallasse tale stupefacente soluzione. Lo studio però non diede i risultati sperati, dalla relazione in nostro possesso (Prot, n° 3626 del 11·10·2000) si evince come questa scelta non fosse risolutiva dei problemi di approvvigionamento idrico del comune.
Per meglio chiarire la questione, ne riportiamo due passaggi fondamentali (l'intero documento è consultabile QUI):

   “Quanto alle cause naturali, è comprensibile che il diffuso dissesto geomorfologico del territorio comunale, così come quello di gran parte dell'abitato, influisce in modo critico sulla efficienza della rete, con localizzati danneggiamenti per frana alle tubazioni. A ciò si associa, quale concausa tecnica, la vetustà della rete stessa, soggetta a perdite anche importanti per usura dei materiali”
 
“È del tutto evidente che né l'efficienza dei contatori né i prelievi abusivi influiscono direttamente sui volumi di acqua disponibili.”
  
Anche allora si cercò di risolvere la questione “partendo dalla coda”, come denunciò il consigliere di minoranza Ferdinando Martino in una lettera aperta alla cittadinanza.

19 anni sono trascorsi da quello studio; nel frattempo poco o nulla è stato fatto per mettere mano alla fatiscente rete idrica, risalente alla fine degli anni '50. L'usura del tempo in questi decenni ha ulteriormente aggravato la situazione, tanto da non garantire più una regolare erogazione del servizio alla cittadinanza, nonostante la popolazione si sia apprezzabilmente ridotta nel tempo.
Urge intervenire quanto prima; fino a quando non verrà ripristinato il corretto fluire delle acque sotteranee e eliminate tutte le perdite delle tubazioni dell'acquedotto e delle fognature non sarà possibile risolvere alcunché. Ma dalle ultime dichiarazioni raccolte siamo ben lontani dal definire un piano di azione che tenga conto di queste considerazioni di normale buon senso.

Noi del collettivo Stipaturi continuiamo a valutare incomprensibile la scelta da parte dell'amministrazione di sottoscrivere quel protocollo di intesa con la Ser.C. nonostante sembri che alcuni punti abbiano subito modifiche per venire parzialmente incontro alle esigenze della cittadinanza (N.B. nel momento in cui stiamo scrivendo il comunicato il nuovo schema di convenzione è ancora in fase di definizione, i consumi rilevati fino ad ora e i relativi calcoli delle tariffe, sono stati effettuati tenendo conto del vecchio contratto).

La vicenda ormai ha assunto dei toni paradossali, soprattutto per quanto concerne la specifica questione della facoltatività o meno dell'installazione di questi nuovi contatori elettronici capaci, a detta dell'amministrazione, di rilevare anomalie di consumo ma soprattutto gli allacci abusivi alla rete idrica.

Ci chiediamo a buon ragione: una persona che è allacciato fraudolentemente alla rete idrica perché mai dovrebbe decidere di montare un contatore “intelligente” che potrebbe smascherarne la frode, se questi sono facoltativi?
Ed ancora, dal momento che la quasi totalità della cittadinanza opterà per la non installazione degli stessi, come si pensa di migliorare il servizio di rilevamento dei consumi se la modalità stessa resterà invariata tranne per il fatto che sarà effettuata da un impiegato della Ser.C. e non del comune?

Tutto ciò ci spinge a considerare che resterà obbligatoria l'installazione dei contatori, altrimenti verrebbero meno tutti i vantaggi (sempre a detta loro) paventati dalla Ser.C. e verrebbe a decadere tutta l'impalcatura messa in piedi dall'amministrazione nel tentativo di imporre alla popolazione lungrese questa scriteriata scelta.
 
  Ecco il testo completo dello Studio Geologico