Lungro, crisi idrica. L'acqua è un bene comune, occupiamocene.

  Nonostante le problematiche riguardanti l'approvvigionamento idrico siano diventate nel tempo parte integrante della quotidianità dei cittadini lungresi, oggi la situazione ha preso l'aspetto di una vera e propria emergenza : l'erogazione dell'acqua viaggia a singhiozzi venendo sospesa sempre più spesso a orari variabili (alle 13, alle 14, alle 10 del mattino, nel tardo pomeriggio, in quest'ultimo periodo abbiamo potuto sperimentare gli orari più disparati). Proprio in virtù di queste difficoltà, un'ordinanza sindacale del 18 settembre invitava (giustamente) la cittadinanza a porre in atto tutte le azioni necessarie a garantire il risparmio idrico per rimediare alla carenza d’acqua delle sorgenti che alimentano l'acquedotto lungrese. Da quest'estate ad oggi, nonostante le piogge delle ultime settimane, sembra che la situazione non sia cambiata. Visto che questo disservizio continua a incidere in modo significativo sulla vita quotidiana di noi cittadini...

La foto che non cambiò la storia


La foto qui sopra è stata scattata il 4 giugno del 1989, 30 anni fa, dal fotografo Jeff Widener della Associated Press dal sesto piano dell'hotel di Pechino, lontano all'incirca 1 km da piazza Tienanmen. Nota come il Rivoltoso sconosiuto è diventata simbolo dell'opposizione del debole contro il forte, di chi vuole stabilire la propria libertà contro l'oppressore.
Al di là delle polemiche intorno a questa interpretazione (molte fonti, infatti, riferiscono che in realtà i rivoltosi ebbero vita facile contro l'esercito cinese), questo scatto rappresenta, oggi, anche la sconfitta più fulgida della democrazia. Dopo quei fatti, praticamente tutti i paesi occidentali diedero il via a una serie di embarghi contro la Cina, mentre le riforme di politica interna vennero praticamente bloccate. Non solo oggi quasi tutti i paesi occidentali fanno affari con il paese asiatico, mentre embarghi e boicottaggi statunitensi vengono fatti per motivi di protezionismo, ma i dissidenti politici vengono arrestati e imprigionati e per lo più la chiave viene, come si suol dire, gettata via. Emblema di tutto ciò è Liu Xiaobo, Premio Nobel per la pace nel 2010 (che non andò mai a ritirare): egli ebbe, per così dire, la fortuna di morire fuori dal carcere, in un ospedale di Shenyang, il 13 luglio 2017. Non era un uomo libero, ma ancora prigioniero della Repubblica Popolare Cinese, che formalmente è una democrazia.