Lungro, dibattito "Sanità al collasso: Che fare?", foto e riflessioni.

  Martedì 12 agosto abbiamo discusso di sanità insieme al Fronte Comunista e al sindacato USB durante il dibattito organizzato presso la sala consiliare del comune di Lungro. Durante l'incontro abbiamo sottolineato l'importanza di un sistema sanitario pubblico, gratuito ed efficiente per garantire prestazioni ad una popolazione sempre meno giovane, snocciolando le problematiche che lo affliggono, sia in generale in riferimento alle condizioni dei lavoratori della sanità e ai primi pericoli dell'autonomia differenziata, che in particolare nel nostro territorio, dalla carenza dei medici di base alla questione del laboratorio analisi.   È evidente come negli ultimi anni l'unico settore in crescita sia quello della sanità privata che vede una ghiotta occasione di profitto proprio nello smantellamento del sistema sanitario nazionale e che si guarda bene dall'occuparsi di settori come la medicina di urgenza e le terapie intensive che non sono affatto redditizi.Ring...

La terra dei recinti

E' stato un anno difficile e i miei molti blog ne hanno inevitabilmente risentito, su tutti proprio Stipaturi, con un solo post in tutto il 2016. Spero quest'anno che possa andare meglio, iniziando con questa recensione e quindi con il recupero di vecchie bozze mai pubblicate. Ad ogni modo posso assicurarvi che andrò oltre questo primo post del 2017, visto che ne ho già programmati altri!
Quando si pensa alla Calabria, alla sua situazione economica, politica e sociale, le domande senza risposta sembrano infinite, tanto che l'unica risposta sembra non rispondere. Con l'obiettivo di chiarire alcuni "perché" sulla Calabria, Massimilano Capalbo, imprenditore calabrese, scrive La terra dei recinti, che può essere visto sia come un pugno nello stomaco sia come una sveglia, una chiamata alla carica, un'ispirazione per molti, calabresi e non. Questo perché uno dei punti essenziali del libro è come, nel corso dei decenni, l'Italia ha subito una "calabresizzazione", anche se questo punto mi sembra quasi inevitabile, insito nel percorso della democrazia (mi aspetto qualcosa del genere in futuro anche al resto d'Europa, ad esempio).
La speranza, però, si trova nelle idee e nelle iniziative dei singoli cittadini, il più possibile lontano dalle istituzioni. In particolare quelle calabresi sono difficili da coinvolgere, soprattutto a causa della classe politica regionale, interessata a parole ad ogni nuova idea, ma con una prontezza che al confronto un bradipo è uno sprinter inarrivabile.
Nonostante questi problemi e una sorta di "allevamento culturale", quasi un esperimento per la raffinazione dei metodi di addormentamento democratico, i progetti interessanti che cercano di recuperare le conoscenze e il territorio calabrese vengono raccontati nella parte finale del libro, costruito sul campo da Capalbo.
Una lettura interessante e, oserei dire, fortemente libertaria, che spero possa diventare di stimolo e ispirazione.