Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Lo stato nazione secondo Abdullah Ochalan

Per scrivere la recensione/approfondimento su Ferro & piume di Zerocalcare sul numero di Internazionale uscito il 2 ottobre, mi sono andato a tradurre le idee di Abdullah Ochalan (che trovate in un post di Fabristol per libertarianNation) con l'intenzione originaria di utilizzarle in toto all'interno dell'articolo. Alla fine così non è stato, e allora colgo l'occasione per proporre la traduzione qui su Stipaturi
Lo stato-nazione è uno stato centralizzato con attributi quasi-divini che ha completamente disarmato la società e monopolizzato l’uso della forza.
Gli stati-nazione sono diventati dei seri ostacoli per ogni sviluppo sociale.
Poiché lo stato-nazione trascende le sue basi materiali, i cittadini, assume un’esistenza oltre le sue istituzioni politiche. Ha bisogno di istituzioni aggiuntive alla sua propria per proteggere le sue basi ideologiche così come le strutture legale, economica e religiosa. La risultante burocrazia civile e militare, in continua espansione, è costosa e serve per la conservazione del trascendente stato stesso, che a sua volta eleva la burocrazia sopra le persone.
Lo stato-nazione nella sua forma originale mira alla monopolizzazione di tutti i processi sociali. La diversità e la pluralità devono essere combattute, un processo che ha condotto verso l'assimilazione e il genocidio. Non solo sfrutta il potenziale delle idee e del lavoro della società e colonizza le teste del popolo in nome del capitalismo; assimila anche tutti i generi di idee spirituali e intellettuali e culturali con l'obiettivo di preservare se stesso. Esso mira a creare un'unica cultura nazionale, un'unica identità nazionale, e un'unica comunità religiosa unificata. Così impone anche una cittadinanza omogenea. La nozione di cittadino è stata creata come risultato della ricerca di tale omogeneità. La cittadinanza nella modernità non definisce null'altro se non la transizione dalla schiavitù privata alla schiavitù statale.
Supponendo di voler confrontare lo stato-nazione con un dio vivente, allora il nazionalismo sarebbe la corrispondente religione.
Essenzialmente, lo stato-nazione è un'entità strutturata militarmente. Gli stati-nazione sono alla fine il prodotto di qualunque genere di conflitti interni ed esterni. (...) L'esercizio fascista del potere è la natura dello stato-nazione. Il fascismo è la più pura forma di stato-nazione.

La vignetta d'apertura è tratta da Ferro & piume