Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Il caso marò

monologo di @umoremaligno via @Wu_Ming_Foundt
Poi leggi qualcosa su carta stampata che è stato scritto non in italiano e scopri che:
Punto primo: i due eroi stavano facendo servizio di difesa su una nave mercantile italiana privata.
Numero due: i due pirati, non erano pirati; erano pescatori, avevano 25 e 45 anni; non avevano armi; non stavano cercando di risvegliare il kraken (...)
Ora, un uomo con le armi che si presta per la difesa di un patrimonio privato dietro il pagamento di un compenso si definisce mercenario.