Pubblicato il
25aprile
collettivostipaturi
lungro
partigiani
partigianisempre. resistenza
ungra
- Ottieni link
- Altre app
Ferminsi ad alto due chiodi in un parete, equidistanti all'orizonte e tra di loro lontani il doppio della larghezza del rettangolo su 'l quale vogliamo notare la semiparabola, e da questi due chiodi penda una catenella sottile, e tanto lunga che la sua sacca si stenda quanta è la lunghezza del prisma: questa catenella si piega in figura parabolica, sì che andando punteggiando sopra 'l muro la strada che vi fa essa catenella, aremo descritta un'intera parabola, la quale con un perpendicolo, che penda dal mezo di quei due chiodi, si dividerà in parti egualiPoi nella quarta giornata, quando sembra correggere le supposizioni, suggerendo che la curva reale sia una approssimazione della parabola:
Ma più voglio dirvi, recandovi insieme maraviglia e diletto, che la corda così tesa, e poco o molto tirata, si piega in linee, le quali assai si avvicinano alle paraboliche: e la similitudine è tanta, che se voi segnerete in una superficie piana ed eretta all'orizonte una linea parabolica, e tenendola inversa, cioè col vertice in giù e con la base parallela all'orizonte, facendo pendere una catenella sostenuta nelle estremità della base della segnata parabola, vedrete, allentando più o meno la detta catenuzza, incurvarsi e adattarsi alla medesima parabola, e tale adattamento tanto più esser preciso, quanto la segnata parabola sarà men curva, cioè più distesa; sì che nelle parabole descritte con elevazioni sotto a i gr. 45, la catenella camina quasi ad unguem sopra la parabola.Il primo a dimostrare che la curva non può essere una parabola è il tedesco Joachim Jungius nel 1669. Nel 1671 invece Robert Hooke annunciò di essere riuscito a determinare la forma ottimale di un arco, lasciando la soluzione di questo problema a un anagramma in latino pubblicato nel 1675. Bisogna aspettare il 1691 per avere l'equazione della catenaria, grazie a Leibniz, Huygens e Johann Bernoulli, stimolati da una sfida lanciata dal fratello di quest'ultimo, Jakob: la chiave del successo sta nell'utilizzo del calcolo infinitesimale, di cui Leibniz può essere considerato uno dei padri insieme con Newton.