Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

La condanna di Bradley Manning

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136 anni di prigionia per essere andati contro lo stato, per averlo semplicemente sfidato senza aver fatto male a nessuno. Una delle pene più severe mai date ad un uomo negli ultimi 50 anni. Pene così non si sono viste neppure per stragisti, terroristi o dittatori come il pluriomicida Obama, a cui viene dato uno stipendio per uccidere civili in tutto il mondo. Aveva ragione Rothbard: pensate bene quali sono i crimini che lo stato punisce con più severità. Non quelli contro altri cittadini ma quelli contro lo stato stesso.
(Fabristol su tumblr)
Bradley Manning è un soldato statunitense arrestato nel 2010 in Iraq perché aveva passato a Wikileaks del materiale che, secondo lo stesso Bradley, doveva essere portato a conoscenza dei cittadini. Per gli Stati Uniti, evidentemente, una tale posizione è assolutamente incomprensibile.