Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Lungro, prosegue la telenovela del Pio Ospizio tra segreti, colpi bassi, defenestramenti, pilatesche prese di distanza e mirabolanti folgorazioni

 


La questione delle nomine dei membri del C.d.A. del pio ospizio De Benedictis sta assumendo sempre più i contorni di una delle innumerevoli telenovele sudamericane che imperversavano nelle TV locali verso la fine degli anni '80; ve le ricordate? Molte nostre nonne si angustiavano per le sfortunate vicende delle protagoniste di quelle storie, per i cui nomi gli sceneggiatori avevano attinto a man bassa al catalogo delle pietre preziose: da Topazio a Esmeralda, passando per Ametista fino alla più sfortunata Pietrapomice.

Come quelle assurde trame, la vicenda in questione ci offre un analogo variegato di situazioni: segreti inconfessabili, colpi bassi, defenestramenti, pilatesche prese di distanza, mirabolanti folgorazioni sulla via di Damasco, farsesche iniziative estemporanee (come la raccolta delle firme di cui abbiamo già parlato). Tutto ciò - unito alla reticenza dimostrata a più riprese dagli esponenti deputati sulle iniziative intraprese per sbrogliare l'ingarbugliata matassa - ci fa esclamare come il compagno Mao che "Grande è la confusione sotto il cielo!"; ma a differenza sua per noi la situazione non è per nulla eccellente, anzi.

Questo esercizio di trasparenza più volte da noi richiesto sulla questione è indispensabile per il tanto auspicato cambio di passo messo in atto il giugno scorso dalla popolazione lungrese con la scelta di questa nuova amministrazione. Il sottrarsi, come avvenuto durante il consiglio del 31 marzo e nei mesi successivi, vanifica e disattende questa volontà popolare.

Non ce ne voglia la doppia consigliera Cortese ma, durante appunto quel consiglio, a differenza del sindaco Carmine Ferraro che - gli va dato atto - nel suo intervento ha ben chiarito la complessa dinamica nomina-revoca-rinomina del consigliere Clemente Elia Rennis e la collegata decisione di non intraprendere nessuna azione legale per non allungare i tempi di insediamento del nuovo C.d.A., la Cortese consigliera comunale non faceva chiarezza su come la Cortese consigliera in seno alla fondazione avesse agito per conto dell'ente provincia che l'aveva nominato nell'oramai lontano agosto scorso. Perché non si era insediata ancora visto che il precedente consigliere Ferdinando Martino, a cui la Cortese subentrava, era decaduto a gennaio ultimo scorso? Aveva deciso di agire per via legale contro la decisione del precedente C.d.A. che aveva rigettato la sua nomina (durante quel consiglio comunale si era rammaricata del fatto che il comune non avesse provveduto a farlo)? Aveva soprasseduto in accordo con la presidenza della provincia? E ancora perché l'ente provincia non aveva deciso di ritirare la nomina per poi rieffettuarla come aveva fatto il consiglio comunale di Lungro per evitare che una nomina rigettata fosse ritenuta decaduta a tutta gli effetti?

Sono tutte domande (insieme a quelle che abbiamo già formulato in precedenza) a cui si doveva dare risposta, addirittura prima che esse venissero effettuate; è la trasparenza nelle decisioni, tanto invocata a più riprese in campagna elettorale, a imporla. Anche per evitare che la fantasia mai sopita dei lungresi trovasse linfa vitale nella confusione imperante collegata alla questione pio ospizio e generasse le più incredibili teorie complottiste a riguardo; imprecisati poteri forti (dai templari ai rettiliani, passando per gli onnipresenti servizi segreti israeliani del Mossad) che non avevano nessuna convenienza a fare chiarezza a riguardo.

Certo, abbiamo intuito che per i fini burocrati della maggioranza il luogo deputato a dare le risposte più opportune è un consiglio comunale straordinario indetto ad hoc in cui sviscerare tutte le problematiche del caso; anche in rispetto a quell'aura di ufficialità che contraddistingue il loro agire politico, è un punto d'onore. Però vorremmo far notare che questa modalità non è stata sempre univoca, in parecchie occasioni si è deciso di spiegare il proprio punto di vista con post e manifesti pubblici rispondendo punto per punto alle imbeccate della minoranza, brillantemente come nel caso in sui si precisava come l'attuale amministrazione avesse intenzione di utilizzare i fondi per l'annoso problema del dissesto idrogeologico e meno quando si è trattato di rispondere alla sterile polemica dei parcheggi al corso o alla decisione di dove piantare gli alberi in una specificata manifestazione a cui si era dato corso (riconosciamo comunque, in questi casi specifici, il fatto che non è sempre facile dare una risposta sensata a una domanda stupida).

Quindi i valori che determinano i canali della comunicazione della maggioranza ci sembrano parecchio cangianti, variano a seconda della prospettiva; un po' come quei quadri kitsch molto comuni alle fiere di qualche anno fa, a tema sacro, in cui un Gesù con le mani giunte nel gesto di pregare cambiava espressione - ti faceva l'occhiolino e il segno di ok alla maniera di Fonzie di Happy Days - se lo si osservava da un'altra angolazione.

Ci preme fare un ultimo appunto. Ci sembra giusto sottolineare il fatto che le domande che abbiamo posto in questo e nei precedenti documenti sono naturalmente rivolte a tutti, sarebbe cosa gradita che chiunque abbia la capacità di rispondere informasse la popolazione degli eventuali sviluppi. Abbiamo menzionato i nuovi membri del C.d.A. - che speriamo vivamente diventino operativi quanto prima - perché contiamo fiduciosi che possano fare chiarezza e fornirci le informazioni sullo stato della fondazione. I precedenti consiglieri in tutti gli anni in cui sono stati in carica si sono distinti per opacità, tutti, nessuno escluso; anche chi, con un gesto dettato forse più dall'opportunismo che da altro, cerca di ricostruirsi una verginità perduta con alcuni post di indignazione che sono arrivati fuori tempo massimo.

P.S.
Per completezza riportiamo qui di seguito il bilancio del 2012 👈 ultimo ad essere reso pubblico.