Malasanità, a falerna un uomo muore davanti la guardia medica chiusa. BASTA TAGLI! BASTA MORTI!

A Falerna un uomo è morto davanti alla porta chiusa della guardia medica presso cui si era recato accusando un malore. Non siamo di fronte a un caso isolato, ma alla fotografia cruda, impietosa, disturbante delle condizioni della sanità calabrese.  Una sanità che regge sulle spalle tremanti di quei pochi logori nosocomi rimasti aperti e sui pochi medici che ancora non sono fuggiti da questa terra desolata e preda, ormai, dei più biechi interessi padronali e privatistici a spese della vita dei cittadini i quali, troppo spesso, si vedono costretti ad abbandonare questi luoghi non soltanto con la speranza di rifarsi una vita altrove ma soprattutto per curarsi e per non morire di malasanità. Molti dei politici locali che oggi si profondono in vuoti appelli sono gli stessi che negli anni hanno contribuito a declassare, mortificare e distruggere il servizio sanitario nella regione.  Distruggere il pubblico per favorire il privato è una volontà chiara ormai da tempo.  I governi ...

Milano, Calabria: Intercettazioni

More about A Milano comanda la 'NdranghetaFrancesco Zappalà è un dentista di Milano. Non esercita, non solo perché indagato per associazione mafiosa, ma anche perché non esercitava, in ogni caso, da anni, e nonostante questo aveva un buon tenore di vita. Zappalà, secondo gli inquirenti, aiuta Pasquale Modaffari, anch'egli dentista, che sembra curi gli affari e i collegamenti tra i clan di Salvatore Morabito e Antonino Palamara.
L'aiuto di Zappalà all'organizzazione, che ovviamente opera prevalentemente nel ricco settentrione italiano, diventa più importante dopo l'arresto di Giovanni Praticò, colui che gestiva l'approvvigionamento della cocaina per conto del clan: è stato arrestato il 22 dicembre 2004 e nella sua auto è stato ritrovato un borsone contenente 8,5 chili di cocaina, mentre altri 9,5 vengono ritrovati nel suo appartamento.
Modaffari e Zappalà, insieme ad altri stretti collaboratori, si preparano per introdurre in Italia una grossa partita di cocaina, pura all'80% circa: sono 206 chili che permetterebbero al clan, che già controlla il Mercato Ortofrutticolo di Milano (sono anche riusciti a far costruire un locale, il For a King, all'interno della struttura), di dominare il mercato della droga milanese. Grazie ad un lungo e paziente lavoro di intercettazioni e arresti, alla fine il processo in primo grado si è concluso nel 2008: Morabito e Palamara, i boss, hanno avuto pene di 14 anni e 8 mesi e 14 anni e 4 mesi rispettivamente; Modaffari è stato condannato a 14 anni e Zappalà a 10 anni e 10 mesi.
Per concludere questa piccola sintesi sul clan Africo, vi propongo il testo di queste due intercettazioni (in entrambi i casi a parlare è Zappalà):
Comunque Colucci ha vinto e ora abbiamo un amico in regione
Giuseppe Colucci era all'epoca nella lista di Forza Italia.
Le finanze te le faccio avere da Loiero, che è andato adesso in Calabria e che è amico nostro
D'altra parte:
Spiega un inquirente che, Zappalà, potrebbe aver fatto i nomi dei due politici per accreditarsi e vantare conoscenze.
(dal Corriere)
Al di là della veridicità delle affermazioni di Zappalà al telefono, le intercettazioni dimostrano l'idea delle 'ndrine e delle associazioni mafiose di appoggiarsi non a politici di un unico colore (nonostante in passato sia stata più volte dimostrata la vicinanza tra le cosche e gli ambienti della destra eversiva), ma a entrambi gli schieramenti principali, o comunque ai partiti meglio inseriti in un dato territorio.

(informazioni tratte dal libro-inchiesta A Milano comanda la 'ndrangheta di Davide Carlucci e Giuseppe Caruso)