Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

'ndrine e politica

Quando ritorno a Cosenza mi piace sempre leggere il giornale, la Gazzetta del Sud in particolare, e succede di trovare abbastanza spesso notizie sulle 'ndrine più o meno fresche, come ad esempio il breve articolo I pentiti e le scelte elettorali delle cosche di Arcangelo Badolati:
I voti delle cosche. Distribuiti a candidati "vicini e volenterosi" pronti a risolvere i piccoli e grandi problemi che animano la vita delle consorterie attive nella Sibaritide. Dal riconoscimento dell'indennità riservata ai lavoratori agricoli fino all'elargizione della pensione o del sussidio per la disoccupazione, passando per l'assegnazione di piccoli appalti a dirre intestate a prestanome, il rilascio di licenze edilizie e commerciali o, magari, l'ottenimento a finanziamenti regionali o nazionali. In cambio del sostegno elettorale garantito e organizzato dalle 'ndrine gli esponenti politici (non tutti ovviamente) offrono i loro preziosi servigi a boss e picciotti.
(continua)
Ovviamente ci sono anche un po' di nomi, come Vincenzo Curato, Carmine Alfano, Giampiero Converso, Antonio e Giovanni Cimino.
Le indagini a quanto pare proseguono, ma si spera che anche il 2013 sia ricco di successi come il 2012: