Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Dopo Napoli, Cosenza?


E' quello che si staranno chiedendo i cittadini e i politici del capoluogo: in questi giorni di crisi finanziaria del consorzio privato Vallecrati, durante i quali la colpa è stata data ora alla società di raccolta dei rifiuti ora al comune, i cassonetti di gran parte dei quartieri di Cosenza sono straripanti di rifiuti (la foto che correda il post è stata scattata sabato, verso le 14:00), mentre altre zone come via Popilia (per motivi logistici) e Rende (grazie agli accordi presi dal comune sia con Vallecrati sia con Calabriamaceri) sono pressocché pulite.
Sicuramente, visti anche i problemi avuti dalla città di Crotone all'inizio di Ottobre, la situazione tra mezzi di Vallecrati non disponibili, chiusura di discariche, cattiva gestione politica dell'emergenza rifiuti (è questo è il minimo, almeno fino alla conclusione dell'inchiesta su monnezzopoli) è difficile e complicata. Ricordiamo ai nostri lettori che uno dei nostri primi post, datato 5 Ottobre 2008, era dedicato proprio alla spazzatura, e in particolare alla discarica di Lungro: in Ma che... stiamo scherzando? e in Discarica/1 e 2 (Un cumulo di menzogne) si sottolineavano i tentativi di aprire una nuova e insicura discarica nel paese cosentino. Il rischio è sicuramente quello di vedere, in posti sperduti, con la fretta già usata per risolvere/non risolvere il problema napoletano (come hanno confermato Marco Gelardi a Milano durante la presentazione dello spettacolo teatrale Gomorra), l'apertura di dicariche vicine a luoghi abitati o a zone protette.
Nel frattempo la Provincia di Cosenza co-finanzia insieme al comune di Castrovillari la costruzione di un impianto a biogas, annunciato ad agosto e si spera operativo a marzo/aprile dell'anno prossimo. A conclusione di tutto il sindaco di Castrovillari Orlandino Greco ha detto:
A Castrolibero, attraverso l'incentivazione della raccolta differenziata e l'ampliamento della discarica comunale, abbiamo creato condizioni affinché si realizzasse quello che tra qualche tempo diventerà realtà. Oggi vediamo i frutti del nostro lavoro e della nostra volontà di metterci in gioco rispetto ad una questione strategica fondamentale.

Nella speranza che il progetto vada in porto e che, soprattutto, venga gestito in maniera corretta e trasparente (e già questo sarebbe un successo in Calabria), forse potrebbe essere questa la strada da intraprendere per non creare un nuovo caso eclatante come quello di Napoli e portare la nostra regione, e perché no l'Italia, verso una indipendenza energetica e... monnezzara!