Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Rumble Tumble


Questa mattina c'è stata, nella piazza antistante l'aula magna dell'Università della Calabria, una grande assemblea di studenti, docenti e precari della nostra università. In attesa del resoconto della giornata, che dovrebbe essere pubblicato domani, vi proponiamo il documento redatto dai precari dell'Unical e letto questa mattina all'assemblea:

Noi siamo quelli che oggi riempiono i laboratori, che fanno le esercitazioni in aula, che lavorano di domenica per rispettare le scadenze, quelli che seguono i tesisti. Noi siamo quelli che speravano di diventare ricercatori domani, ma che con la legge 133 non lo saranno mai. Noi contestiamo questi tagli come soluzione ai problemi dell’università, e il modo in cui questi tagli sono stati decisi: ad agosto, con un provvedimento straordinario, in nove minuti. Noi riteniamo che questo sia un attacco alla ricerca perché l’85% della ricerca italiana si svolge nelle università pubbliche italiane, ed è ricerca indipendente e di qualità, ed è ricerca fatta prevalentemente da noi precari. Noi contestiamo che di fronte ad accuse di invecchiamento dell’università si impedisca l’accesso a tutti i giovani che vogliono imparare e che sanno fare ricerca. Noi contestiamo che alla “fuga dei cervelli” si risponda con il blocco del turnover, che equivale ad incentivare la stessa fuga dei cervelli. Noi contestiamo che di fronte al bisogno di cambiamento dell’università pubblica si emani una legge che rafforza e favorisce i poteri forti. Noi siamo uniti dall’incertezza del domani e dal netto rifiuto di questo provvedimento legislativo. Pertanto ci rivolgiamo a tutti i dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti, contrattisti, collaboratori di ricerca, ricercatori, e docenti affinché partecipino attivamente alla protesta in corso. Vi informiamo che la nostra protesta è appena iniziata. Vi invitiamo a prendere contatto con noi, e a partecipare ai prossimi incontri che verranno comunicati su: http://groups.google.com/group/ricercaprecaria
Il prossimo appuntamento è giovedì 30 ottobre ore 10, nello spazio antistante il parcheggio di Lingue.

Forse alla fine saremo come il rumore dei ciottoli di una strada sterrata mentre alcune auto vi stanno passando sopra, ma certo vi terremo informati, per quel poco che ci è consentito!