Repressione, violenza, interessi padronali: è questo il futuro che vogliamo per la nostra Calabria?

  Abbiamo assistito increduli (ma non sorpresi) al video che immortala la violenta aggressione, avvenuta a Cosenza, portata avanti dalle forze dell'ordine nei confronti di Gabriele Carchidi, direttore della testata giornalistica Iacchitè. Ci siamo detti "Increduli ma non sorpresi" perché ormai l'aumento dell'uso intimidatorio delle forze dell'ordine, nei confronti di chi si permette di intralciale gli interessi padronali o anche semplicemente di denunciare le ingiustizie sociali di cui tanti, troppi sono vittime ogni giorno, sta diventando una pericolosa routine. In questi anni - anche prima del governo Meloni - abbiamo visto studenti manganellati senza motivi, lavoratori in sciopero aggrediti da squadristi senza alcun intervento delle forze di polizia, decine e decine di denunce senza fondamento contro manifestanti in tutta Italia. In questo quadro di attacco frontale e totale nei confronti delle forze sociali organizzate anche il contesto cosentino non è da ...

Giù le mani dal blog!!


Carissimi lettori di STIPATURI,
una nuova minaccia incombe sulla nostra libertà di pensiero e di parola.
L’ultimo spazio rimasto dove poter manifestare le nostre idee ed i nostri sentimenti, internet, sta per essere limitato da uno stato che ormai sempre più fascista. Infatti come si evince dall’articolo 7 del disegno di legge Levi-Prodi del 3 agosto 2007 sulla “disciplina dell’editoria”, chiunque pubblichi un blog o un sito debba iscriversi al “Registro degli operatori di comunicazione”, pagare una tassa (come se non ce ne fossero abbastanza), avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile, far parte di una società editrice ed in caso di mancato controllo su possibili contenuti diffamatori il responsabile ne risponderebbe in prima persona.
Un provvedimento del genere potrebbe, e ripeto potrebbe, essere anche accettabile per quanto riguarda i siti che hanno alle loro spalle potenti case editrici e che in un modo o nell’altro fanno cassa sull’informazione, ma non si riesce a capire come mai rientrino
in questo disegno di legge anche i blog.
Infatti dando un occhiata alla rete si può notare come la maggior parte dei blogger siano comuni cittadini che usano questo mezzo per avere uno scambio di idee ed opinioni su una serie innumerevole di argomenti, anche strettamente personali.
Conseguentemente pochi avrebbero i mezzi a tenere in vita un blog che, da luogo di incontro e scambio di idee, diventerebbe un vero e proprio peso da mantenere, e sicuramente anche STIPATURI sarebbe costretto a chiudere i battenti.
Speriamo che in parlamento siano più coscienti dei ministri che hanno approvato questo disegno di legge e blocchino quest’offesa alla libertà di parola ed espressione.

Al seguente indirizzo potete reperire il testo completo del ddl:
http://download.repubblica.it/pdf/2007/legge_editoria.pdf

Nella speranza di una sinistra migliore.
Un saluto a tutti
Fra’