Jeffery Deaver e le domande sulla politica

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Sulla Gazzetta del Sud del 30 luglio, il noto giallista Jeffery Deaver, in questo periodo a Taormina, risponde ad alcune domande di Francesco Musolino sul suo ultimo romanzo, La stanza della morte.
In particolare sono le prime domande ad essere interessanti:
- Mr. Deaver, questo è il suo primo thriller politico. Perché adesso?
Lo spunto iniziale è stata la diffusione della notizia dell'uccisione, da parte del governo americano, di Anwar al-Awlaki, un cittadino statunitense che è stato assassinato per volontà espressa del suo paese per ragioni di sicurezza, mediante l'uso di un drone sotto la direzione della Cia.
- Ma qual è il confine fra la garanzia della privacy e la necessità della sicurezza?
La stanza della morte ruota proprio intorno a questa domanda. Il mio compito non e' quello di trovare una risposta ma quello di sollevare il quesito e svolgendo la trama ho evidenziato in modo accurato quali rischi comporti un governo troppo o troppo poco "invadente" sulla nostra privacy.

Anwar al-Awlaki era considerato dal governo statunitense un reclutatore di terroristi.