La spina dorsale dell'Italia

In molti si affannano a capire come mai l'Italia è arrivata a questo punto. Si cercano responsabili vari, si punta il dito soprattutto sull'ex-Presidente del Consiglio, SB, e in parte su chi gli sta intorno. Questo gruppo di persone e di politici, però, sono la così detta punta dell'iceberg, quel poco che emerge dal tanto di marcio che c'è in Italia. E tutto questo si è sviluppato lungo un'asse importante, una vera e propria spina dorsale dell'Italia lungo la quale si muovono l'economia e le decisioni all'interno della nazione. E' questa la sensazione che arriva leggendo le notizie di questa mattina sull'azione investigativa di Ilda Boccassini della procura di Milano, un'azione che scoperchia per l'ennesima volta, mi viene da scrivere, il vaso di Pandora della penetrazione delle 'ndrine in Italia.
Il giro di affari della 'ndrangheta nella nostra nazione è tale per cui puntare il dito, ad esempio, contro i piccoli evasori è semplicemente assurdo: la maggior parte dell'evasione è legata con le società criminali di stampo mafioso che l'Italia ha prodotto e reso efficientissime nel corso del secolo scorso. Forse, quando ci interroghiamo sulle cause di questa crisi mondiale, non dobbiamo solo mettere sotto accusa il sistema economico e politico, ma anche la nostra Italia, perché vista dal punto di vista delle organizzazioni criminali e della loro incidenza nell'economia globale la responsabilità della nostra nazione nella attuale situazione recessiva dell'Occidente cresce in maniera esponenziale. E quindi parlare di una crisi dell'euro rischia anche di essere un modo estremamente semplicistico di raccontare il problema e qualunque soluzione si voglia portare a compimento potrebbe diventare come il classico mettere la polvere sotto il tappeto: un semplice intervento esteriore che serve per vivacchiare fino alla prossima crisi.
Le soluzioni per uscire dalla crisi italiana probabilmente si trovano proprio nei tribunali e nelle procure che stanno cercando di combattere le organizzazioni mafiose.

Le notizie degli arresti potete leggerle su:
Lettera43
Repubblica
Corriere (edizione di Milano)
Tiscali
Reggio TV (anche qui)

Si ringrazia Giulio Cavalli per i post su GPlus che stanno diffondendo queste notizie. Qui sotto metto alcuni dei suoi post:
Arrestato il vicepresidente del Consiglio Regionale Lombardo
Arrestato anche il coordinatore dello staff Arpa in Lombardia. Il consigliere regionale dicono che non qui ma in Calabria.
Intanto è stato arrestato l'avvocato del clan Valle Vincenzo Minasi. Un lombardissimo professionista al servizio della 'ndrangheta
Sequestrata la cava di Cappella Cantone (Cremona). Cave Nord è legata al marito della Gelmini. Vedremo...
Carabinieri negli uffici del Consiglio Regionale. Perquisizioni in corso.
A casa del vicepresidente del Consiglio lombardo Nicoli Cristiani hanno trovati 100000 euro: la banalità del corruttore?
Nell'indagine su rifiuti e corruzione in Lombardia compare l'imprenditore Pierluca Locatelli. Sempre gli stessi. Incredibile.
Sembra una barzelletta ma Formigoni ha appena insediato il "comitato appalti puliti". Quando dici il tempismo...
Chi controlla i controllori: Arpa con un dirigente arrestato cosa dice? Nella Regione dei bonifici al posto delle bonifiche.
E infine alcune considerazioni al volo nell'ultimo post del blog di Cavalli.
L'hashtag usato è lo stesso che si sta usando anche su twitter: #openlombardia