Fa' la cosa giusta



Come passare un modo alternativo in una domenica elettorale? Andando alla manifestazione Fa' la cosa giusta, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. La manifestazione milanese (ne vengono organizzate altre due, una a Torino ed una a Genova) si è svolta nei giorni 11, 12 e 13 Aprile. L'obiettivo della manifestazione è la sensibilizzazione dei comuni cittadini verso un consumo e un uso delle risorse sostenibile e più rispettoso non solo dell'ambiente, ma anche del risparmio economico ed energetico.
La manifestazione è stata centrata soprattutto su dire, fare... Abitare, una serie di mini ambienti, corredati con poster strappabili, in cui viene illustrato un modo alternativo e sostenibile dell'organizzazione della casa, rispettando l'ambiente e il risparmio energetico. Come contorno una serie di manifestazioni ed incontri e, soprattutto, banchetti e stand di varie associazioni di consumatori, o di volontariato, o di società di vario genere che propongono sistemi alternativi per produrre beni di uso comune, il tutto con un'unica parola in comune: sostenibilità. Si va quindi dalla Banca Etica, al turismo sostenibile, passando per la difesa dell'ambiente o per la produzione di mobili e, perché no, vestiti utilizzando materiale di riciclo, o ancora per la produzione di alimenti a chilometro zero, ovvero prodotti biologicamente nel proprio comune o provincia. La manifestazione, centrata come giusto che sia, su espositori principalmente lombardi, presenta aspetti positivi, ma anche negativi, ed è stata suddivisa in due grandi zone.
Nella prima parte sono sistemati gli stand più interessanti, quelli delle associazioni, in cui ogni volontario è pronto a dare informazioni ed approfondimenti (a fronte, però, della richiesta di iscrizione, legata in maniera più o meno forte all'invio di newsletter, riviste a casa - all'inizio in forma gratuita - ed altre cose del genere) e degli editori che più si occupano di sensibilizzare l'opinione pubblica, come ad esempio Altraeconomia, con un'ampia scelta di saggi e libri giornalistici sull'argomento, e Verdenero con la sua linea Noir di Ecomafia, una serie di romanzi di alcuni dei più noti scrittori italiani incentrati sui problemi ambientali (vedi, ad esempio, I dannati di Malva di Licia Troisi).
La seconda parte della fiera, invece, è centrata maggiormente sull'enogastronomia sostenibile, con stand incentrati più che altro sulla vendita. Degli aspetti negativi di cui si parlava prima, non tanto la seconda parte, quanto la sistemazione della prima: a differenza di Cartoomics, che aveva occupato parte di quegli stessi spazi appena un paio di settimane prima, Fa' la cosa giusta si è mostrata un po' più dispersiva: dire, fare... Abitare viene posta in apertura della fiera, ma sinceramente non in una posizione molto visibile, mentre sono sparse qua e là le zone di incontri e discussioni. Sarebbe stato certo molto più utile e produttivo sistemare la mostra principale e le zone di discussione nella parte centrale, sistemando gli editori nella zona immediatamente precedente, il tutto circondato dalle varie associazioni di volontariato e di servizi sostenibili.
A tutto questo c'è da aggiungere il gran numero di visitatori, che probabilmente torneranno a casa pensando più al risparmio immediato che alcuni degli acquisti fatti hanno portato al bilancio familiare, piuttosto che alle idee che un discorso organico sullo sviluppo sostenibile può portare all'attenzione della gente. Personalmente ho i miei dubbi sull'alta e vera sensibilizzazione che potrebbe avere una tale manifestazione: con le prossime edizioni certamente la gente sarà molto più interessata a questi argomenti, considerando quanto difficile sembra essere la situazione economica dei prossimi anni, ma in situazioni normali la vera natura umana è comunque destinata a tornare a galla.