L'odissea dei pendolari!


Pubblichiamo una denuncia da parte di un gruppo di pendolari che per motivi di lavoro e di studio sono costretti a spostarsi quotidianamente per raggiungere il nostro capoluogo di provincia.

"Siamo i lavoratori pendolari gli studenti universitari di Acquaformosa, Lungro e Firmo che nel giro di un giorno senza nessun preavviso si sono visti privare di un servizio erogato oramai da anni con la motivazione, ci dicono, che la Regione finalmente ha approntato un piano che in base a una distorta, a nostro avviso, filosofia di mercato, taglia di netto il collegamento tra il capoluogo e un’intero territorio interno che comprende le comunità di Acquaformosa, Lungro e Firmo.
Infatti le corse pomeridiane delle ore 17.15 e 18.30 che partendo da Cosenza dirette a Castrovillari facevano scalo al villaggio scolastico in località Cammarata per le coincidenze con i mezzi che portavano lavoratori e studenti a Lungro, Firmo ed Acquaformosa sono state cancellate.
Non ci risultano che altre coincidenze, negli stessi orari, per altre destinazioni (Cassano allo Ionio, Terranova di Sibari ecc.) abbiano subito la stessa sorte.
Tra le motivazioni addotte per giustificare tale decisione ci sarebbe anche quella che vorrebbe il ripristino originale della tratta Acquaformosa Cosenza in modalità diretta per come era stata concepita inizialmente.
Peccato però che questa corsa continui ancora a fare scalo al villaggio scolastico di Cammarata ma non per poi andare a Cosenza bensì per prendere gli studenti universitari e gli utenti diretti a Arcavacata, Castiglione e Rende mentre gli utenti delle tre comunità diretti a Cosenza devono trasbordare nell’autobus proveniente da Castrovillari.
L’illuminato estensore del piano conosce queste realtà interne penalizzate? Sa quale è il flusso giornaliero di cittadini che usano questo servizio e che per moltissimi di loro è l’unico mezzo che possono permettersi per raggiungere Cosenza?
Vogliamo sommessamente dire all’estensore che questo atto priva un’intera area, già di per sé disagiata e marginalizzata, di un servizio essenziale e indispensabile.
Praticamente l’ultima corsa utile per tornare in queste comunità rimane quella delle ore 14.10!!!
Siamo certi che si è trattato di una svista a cui, però, bisogna porre immediato rimedio.
I lavoratori pendolari, gli studenti e le popolazioni di questo comprensorio chiedono con forza il ripristino delle corse soppresse, in tempi brevi per porre fine a una ingiustizia palese e a un disagio non più tollerabile.
Si faccia in modo che la democrazia sia patrimonio di tutti e non solo privilegio di alcuni."

Si parla tanto di linea ad alta velocità di ponti sullo stretto, quando si affrontano finalmente le reali carenze infrastrutturali di una regione con intere zone interne che risultano totalmente isolate?