Cronaca della calorosa accoglienza del vicesindaco di Lungro, Dott. Gennaro Domestico a Emanuele Filiberto di Savoia.



Lungro, 12 Settembre 2007, ore 11.30 circa. Qualche curioso, poche decine di ragazzini e uno sparuto gruppo di romantici hanno presenziato alla visita del rampollo di casa Savoia, Emanuele Filiberto.

Non c’è stato né il bagno di folla che l’assessore alla cultura, Dott. Giovanbattista Rennis, si auspicava, né la temuta contromanifestazione di protesta organizzata dall’incorreggibile “sovversivo” che risponde al nome di Miko Cortese.
Eppure l’assessore Rennis aveva fatto del suo “meglio” per far di una semplice visita privata un problema politico.
Non è trascorso neanche un mese da quando in un convegno pubblico si ricordava il passato antifascista della nostra comunità e il contributo dato dai nostri concittadini alla resistenza, che l’assessore Rennis fa affiggere dei manifesti in cui compaiono affiancati lo Stemma Comunale e quello della Monarchia e inoltre ad Emanuele Filiberto è riservato il titolo di “S. A. (Sua Altezza)”!!!. Ciò ha contribuito a mettere a dura prova la pazienza di coloro che hanno creduto, e credono ancora negli ideali democratici che sono alla base della Repubblica Italiana.
Le critiche piovono addosso all’assessore da tutte le parti (consultare, ad esempio, il Libro degli Ospiti del sito www.Ungra.it), persino il Sindaco di Acquaformosa Giovanni Manoccio, si dissocia e prende le distanze dalle “carnevalate” dell’Amministrazione Comunale di Lungro e degli altri paesi che hanno organizzato manifestazioni in onore del principe, con un manifesto che viene prontamente fatto sparire la mattina della visita.
Ma il nostro assessore non difetta certo in coraggio, e a differenza del codardo nonno di Emanuele Filiberto che l’8 settembre 1943 fuggì lasciando l’Italia e l’esercito allo sbando, Rennis lo stesso 8 settembre di 54 anni dopo affronta il Cortese e il comitato “Viva la Repubblica” e li prega di desistere dal mettere in atto il loro “diabolico” piano.
Il Comitato non riesce, comunque, ad organizzare la contromanifestazione, non per le parole di Rennis (che intanto, nella paura che la manifestazione fallisse, cerca sostenitori tra i militanti del centro-destra), ma per lo sfascio che esiste nella sinistra Lungrese.
Neanche il Collettivo Spartaco ha dato la sua disponibilità, poiché ritiene che nel nostro paese, oggi, esistono problemi più impellenti che la sinistra deve affrontare, primo di tutti l’attacco selvaggio al territorio, mentre la visita di Emanuele Filiberto si è trasformata in un caso politico solo per l’inopportuno comportamento della nostra amministrazione comunale.
Tuttavia il Comitato riesce a ottenere i suoi risultati: il Sindaco diserta la manifestazione per “impegni precedentemente presi”. Anche il parroco, riteniamo involontariamente, lascia la chiesa al buio e “chiude la sacrestia”.
L’assenza dei lungresi stride, invece, con la massiccia presenza delle istituzioni, a rimarcare l’enorme distanza tra queste e la società civile.
Con la fascia emblema della istituzione comunale, ad accogliere ufficialmente il principe, è designato il Dott. Gennaro Domestico.
Vicesindaco, assessore ai Lavori Pubblici, consigliere alla Comunità Montana Italo–Arbëreshë del Pollino, presidente del Pio Ospizio De Benedictis, segretario della sezione A. Gramsci dei DS, il Domestico compete con il suo ospite in quantità di titoli.
Nonostante i DS di Cassano, di Castrovillari, di Acquaformosa, e di altri paesi della Sibaritide e del Pollino, abbiano preso le distanze dall’evento, i nostri DS, abituati da tempo a ossequiare e riverire personaggi di ogni risma, non potevano lasciarsi sfuggire l’occasione di pavoneggiarsi alla presenza di un principe.
Ma in un finale lampo di genio, per non ferire la sensibilità dei compagni di ”Lungro è rossa e rossa resterà” hanno negato a Emanuele Filiberto l’onore di depositare le corone di alloro ai caduti e al monumento dei Salinari, e deciso che a farlo fosse il segretario DS.
Un dubbio ci attanaglia: Quale dei due avrebbero preferito i caduti e i minatori?